Urgent to enhance the fight against poachers
We publish hereby the text of the letter (in Italian).
Egr. Sig. Prefetto,
All’inizio del mese corrente diversi organi d’informazione, locali e nazionali, hanno dato risalto alla notizia del recupero di un giovane esemplare di Aquila di Bonelli, avvenuto in provincia di Agrigento da parte di cittadini soci dell’Associazione WWF Italia (si veda ad esempio qua).
L’animale, vittima di un irresponsabile atto di bracconaggio, è stato sottoposto a intense cure veterinarie prestate dal Centro Recupero CTS di Cattolica Eraclea. Purtroppo, il raro rapace versa in condizioni critiche e con ogni probabilità sarà destinato a trascorrere il resto della sua esistenza in cattività a causa della gravità delle lesioni riportate. Oltre all’indignazione di tanti cittadini bisogna evidenziare che erano già stati precedentemente profusi sforzi economici e impegno per permettere all’esemplare di superare indenne gli assai rischiosi primi mesi di vita. Ciò attraverso la sorveglianza ai nidi portata avanti dal Gruppo Tutela Rapaci Sicilia e dal personale tecnico scientifico operativi nell’ambito del progetto LIFE ConRaSi attualmente in corso in Sicilia (si veda qua ). Infatti l’Aquila di Bonelli (Aquila fasciata) è un rapace rigorosamente protetto a livello nazionale (LN 157/92), comunitario (Direttiva Uccelli 79/409/CEE) e mondiale (convenzione di Washington, LN 150/92) ed è considerata una delle specie più a rischio dell’avifauna nazionale. Con poche decine di coppie nidificanti (circa 40), la Sicilia conserva l’unica popolazione nidificante certamente presente in Italia, e quindi si tratta di un patrimonio genetico unico da tutelare. Specie in Pericolo Critico (CR) secondo l’istituzione internazionale IUCN, senza specifici interventi di tutela la sua estinzione è una prospettiva concreta.
Il WWF Italia, il partner spagnolo Grupo de Rehabilitación de la Fauna Autóctona y su Hábitat, il Dipartimento Regionale dell’Ambiente e il Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale della Regione Siciliana, con un importante contributo finanziario dell’Unione Europea hanno avviato nel settembre 2015 il progetto LIFE14 NAT/IT/001017 ConRaSi – “Misure per la conservazione di Aquila di Bonelli, (insieme a Capovaccaio e Falco lanario) in Sicilia” (https://www.lifeconrasi.eu ) che prevede interventi prevalentemente all’interno di 9 Zone di Protezione Speciale (ZPS):
- Rocche di Entella
- Lago di Pergusa
- Monte Conca
- Monte Cofano, Capo San Vito e Monte Sparagio
- Monti Sicani, Rocca Busambra e Bosco della Ficuzza
- Monte Pecoraro e Pizzo Cirina
- Parco delle Madonie
- I Monti Nebrodi
- Torre Manfria, Biviere e Piana di Gela
Le ZPS, assieme ai Siti di Importanza Comunitaria (SIC), costituiscono la Rete Natura 2000. L’obiettivo della Rete Natura 2000 è quello di garantire la sopravvivenza a lungo termine delle specie più preziose e minacciate in Europa e degli habitat, elencati nelle direttive comunitarie Uccelli e Habitat.
Il progetto LIFE ConRaSi prevede diverse strategie di intervento, tra cui la conservazione del territorio vocato e il monitoraggio demografico delle popolazioni, ponendo particolare attenzione a debellare quella che attualmente è la più importante minaccia per la specie: la lotta al furto di uova e pulcini dai nidi attraverso un’ attività di sorveglianza, a vista e attraverso mezzi elettronici, dei siti di nidificazione dal momento della deposizione delle uova all’involo dei giovani dal nido. Ciò avviene anche in collaborazione con il Gruppo Tutela Rapaci Sicilia e con il Corpo Forestale della Regione Siciliana e dello Stato: tale collaborazione ha consentito di avviare numerose attività investigative, finalizzate alla repressione dei colpevoli dei numerosi furti documentati (per i quali sono ancora in corso indagini e processi). Inoltre, il progetto interviene per aumentare la disponibilità di risorse alimentari per questi animali, onde favorire la crescita numerica della popolazione minacciata di estinzione. Alla luce di tutto ciò è evidente che gli atti di bracconaggio come quello avvenuto a settembre a danno di un giovane di Aquila di Bonelli, evento non certo unico ed isolato, rischiano di vanificare miseramente gli sforzi messi in campo dal progetto LIFE ConRaSi, riducendo la possibilità che la popolazione siciliana di questo rapace raggiunga una dimensione e una diffusione tale da scongiurarne il pericolo di estinzione. Per un efficace prosecuzione del progetto e per il raggiungimento degli obiettivi previsti dallo stesso sarebbe necessario, almeno nelle aree ZPS sopra elencate, adeguare i servizi di vigilanza e controllo anti bracconaggio alla situazione descritta,probabilmente anche attraverso una pianificazione complessiva e congiunta degli interventi da parte di tutte le forze dell’ordine a ciò preposte e di una fattiva collaborazione con le guardie volontarie delle associazioni di protezione ambientale. D’altro canto, c’è il serio rischio che il ripetersi di analoghi episodi e la mancata adozione, da parte delle Autorità, di provvedimenti per lottare contro questa minaccia possa costituire una violazione della Direttiva UE 79/409/CEE “Uccelli”, aprendo quindi la possibilità di una onerosa procedura di infrazione a carico dello Stato italiano.
Per tutto quanto sopra esposto lo staff del progetto LIFE ConRaSi è a disposizione per fornire tutte le eventuali informazioni, sia tecniche che scientifiche, che possano servire a contrastare il fenomeno e a risolvere il problema.
Ringraziando per la cortese attenzione si porgono distinti saluti
Roma, 18/10/2016