Aquila day 2019: un bilancio positivo per l’aquila di Bonelli
Il monitoraggio della specie
Quest’anno, tra giugno e luglio, 33 giovani aquile di Bonelli si sono involate dai nidi occupati da 25 coppie di genitori che sono riuscite a portare a termine la riproduzione (le coppie presenti attualmente sull’isola sono 45*). Dal 2016, anno d’inizio del progetto, sono riuscite ad involarsi 135 giovani aquile, con una media di 34 animali circa all’anno. A partire dal 2017, 28 aquile sono state dotate di trasmettitori satellitari GSM/GPS, che consentono di acquisire un’immensa mole di informazioni utili alla loro conservazione e allo studio dei loro comportamenti.
Le attività di conservazione
Nel corso della manipolazione delle giovani aquile propedeutica alla marcatura, gli esperti hanno constatato che una significativa porzione dei giovani interessati (e quindi sottoposti a controlli veterinari da esperti dell’organizzazione spagnola GREFA) presentava inequivocabili segni di tricomoniasi aviaria, una patologia trasmessa dai columbiformi, che sono una preda fondamentale della specie. Potendo essere letale, gli esperti del progetto hanno sottoposto gli animali marcati a una specifica cura veterinaria. Per contrastare questa minaccia il Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana (DRSRT) sta realizzando all’interno di 5 aree demaniali in località strategiche altrettante strutture per fornire alle aquile una fonte alimentare alternativa ai piccioni infettati. Tra il 2016 e il 2019 il numero di siti in cui si è è avvenuta la deposizione di uova è oscillato tra 20 e 39; le condizioni meteorologiche, molto variabili nei primi mesi dell’anno, possono influenzare pesantemente l’esito dell’attività riproduttiva di questa specie. Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Trapani sono le province che contano la maggiore percentuale di territori occupati dai siti di riproduttivi di aquile di Bonelli, quasi tutti ricadenti al di fuori di aree protette e per i quali è urgente garantire la protezione.
Lotta al bracconaggio
Anche nel 2019 il team del progetto Life ha svolto un campo di sorveglianza antibracconaggio, installato 30 fototrappole GSM-GPRS in 11 siti riproduttivi particolarmente a rischio bracconaggio e gestito il flusso di migliaia di fotografie. Quest’azione – una delle più importanti del progetto – influisce direttamente sulla conservazione dell’Aquila di Bonelli in Sicilia. Il lavoro di sorveglianza è stato esteso ad ulteriori 4 siti di nidificazione, che sono stati sorvegliati dal Gruppo Tutela Rapaci, con la partecipazione di moltissimi volontari italiani e stranieri, il tutto in collaborazione con i Carabinieri Forestali. Questo enorme sforzo è giustificato dal fatto che fino al 2010 nell’isola sarebbero stati trafugati una decina di esemplari di aquila all’anno, tra pulcini e uova, per un valore, stimato prudenzialmente, di mezzo milione di euro. In 5 anni (tra il 2010 e il 2015) la polizia giudiziaria è riuscita recuperarne ben 9. Attualmente, grazie all’impegno del Gruppo Tutela Rapaci, del progetto Life ConRaSi, coordinato dal WWF Italia e finanziato dall’Unione Europea e delle forze dell’ordine impegnate sul campo, la situazione dell’Aquila di Bonelli in Sicilia risulta in evidente miglioramento. Ciò grazie all’attività di monitoraggio e sorveglianza ai siti iniziata dopo la scoperta e denuncia del traffico illecito che ha interessato la specie negli ultimi decenni, ed estesa anche ad altre 2 specie sottoposte in Sicilia alla medesima minaccia: il falco Lanario e l’avvoltoio Capovaccaio.
I risultati accertati
Tra il 2016 al 2019 sono stati identificati almeno 5 nuovi siti di nidificazione. Inoltre per la prima volta un giovane esemplare di aquila nato in Sicilia nel 2019 a giugno è entrato a far parte del contingente di aquile destinate a ripopolare la Sardegna. Si tratta di una collaborazione tra i progetti Life ConRaSi e Aquila a-Life in cui sono coinvolti la Regione Siciliana, la Regione Sardegna e l’Istituto Superiore di Protezione Ambientale (ISPRA). La splendida Aquila fasciata si è estinta in Sardegna negli anni Ottanta proprio a causa del prelievo illegale di uova e pulcini dai nidi. Nel corso dei cinque anni di durata del progetto si prevede il rilascio in Sardegna di almeno 25 esemplari.
*I censimenti condotti in Sicilia a metà degli anni ‘80, facevano registrare appena 17 coppie riproduttive. Agli inizi dell’ultimo decennio la popolazione contava non più di 25 coppie.