Primi involi di aquile di Bonelli
A febbraio tutto era stato studiato nel dettaglio. Le attrezzature erano state testate una ad una per evitare malfunzionamenti e garantire un’efficacia sorveglianza dei siti di nidificazione. A inizio 2020 ci si era invece coordinati con i tecnici spagnoli del GREFA per organizzare la nuova sessione di marcatura delle giovani aquile al nido. Più o meno nello stesso periodo giungeva dalla Cina la notizia di un nuovo virus che pareva esser riuscito ad effettuare un rocambolesco salto di specie.
Il sito del campo di sorveglianza era stato deciso: si attendeva solo la conferma dell’avvenuta deposizione e schiusa. La mappa digitale della Sicilia giorno dopo giorno si abbelliva di un morbillo di punti colorati, segno dell’imminente ripresa delle attività. Il nido di aquila di Bonelli più vicino al paese lombardo di Codogno dista ben 868,11 km. No, non è un dato che finirà in nessun articolo scientifico; è solo un maldestro tentativo di sentirsi rassicurati nonostante l’imminente addensarsi delle nubi. Tutte le attività del progetto LIFE ConRaSi verranno bloccate di lì a poco.
Il peggio sembra ora fortunatamente alle spalle. La natura, dal canto suo, ha reiterato imperturbabilmente i suoi cicli stagionali. Oggi annotiamo con un certo sollievo l’involo delle prime 3 giovani aquile dell’anno. Nonostante tutto, verrebbe da dire.
Il progetto LIFE ConRaSi si rimette in moto. Un ringraziamento doveroso e un in bocca al lupo a tutti coloro che a diverso titolo combattono per la tutela dei rapaci in Sicilia, al Gruppo Tutela Rapaci, ai Carabinieri Forestali e a tutte le forze dell’ordine impegnate sul campo.