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5 giovani di falco pellegrino tornano in libertà in Sicilia

25 Lug 2019Eventi

La struttura che conteneva i falchi pellegrini. Sullo sfondo i Carabinieri Forestali (foto E. Sabbioni)

In Sicilia è da tempo in corso una serrata battaglia per debellare un odioso fenomeno criminale: il furto di giovani rapaci dai nidi, destinati al mercato di falconieri e collezionisti fuori legge e senza scrupoli. Un traffico fino a poco tempo fa sottovalutato che potrebbe condurre all’estinzione in Italia di intere popolazioni di rari animali come l’Aquila di Bonelli, il Falco lanario, il Falco pellegrino.

In questo contesto, ieri in provincia di Palermo hanno riconquistato la libertà altri 5 giovani di Falco pellegrino. I rapaci sono stati sequestrati dalla Procura di Enna nell’ambito di una operazione condotta dai Carabinieri del nucleo specializzato SOARDA (Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno di Animali) di Roma e del Nucleo CITES di Catania, in collaborazione con la Sezione di PG CC Forestali di Enna e il Nucleo CITES Palermo.

I rapaci sono stati da subito affidati alle cure del Centro Recupero LIPU di Ficuzza. Verificata la fattibilità della liberazione da parte di tecnici esperti del progetto Life ConRaSi e del personale del centro di recupero, ottenuto il nulla osta del Tribunale di Enna, gli animali, dopo un periodo di “riabilitazione” in cui hanno raggiunto una perfetta forma fisica, sono stati trasferiti in una struttura appositamente realizzata per prendere confidenza con l’ambiente naturale, collocata nell’area in cui è avvenuto il rilascio, molto vocato a questa specie. Terminato il breve periodo di acclimamento, la voliera è stata aperta per permettere l’uscita spontanea dei rapaci. Il ritorno alla libertà è stato una corsa contro il tempo, poiché i rischi d’insuccesso crescono col passare dei giorni trascorsi in cattività a causa della perdita della capacità di sopravvivere nell’ambiente naturale.

La struttura di acclimatazione realizzata per i pellegrini (foto E. Sabbioni)

I falchi liberati apprtengono alla specie Falco peregrinus il cui prelievo di piccoli e uova in alcune aree del Paese è un fattore di forte impatto sulle popolazioni nidificanti.

Oggi da un lato organizzazioni come il WWF e istituzioni come ISPRA lavorano per il miglioramento della situazione grazie a progetti di conservazione finanziati dall’Unione Europea con il programma LIFE (www.lifeconrasi.eu ; www.aquila-life.org). Dall’altra gruppi speciali dei Carabinieri come il SOARDA e CITES assicurano alla giustizia esecutori e mandanti dei furti di rapaci, per eradicare il fenomeno in modo da assicurare la sopravvivenza delle rimanenti popolazioni di specie selvatiche.
Un particolare ringraziamento al centro recupero fauna selvatica di Ficuzza per la professionalità e la passione con cui ha seguito le diverse fasi della preparazione e del rilascio ed al gruppo tutela rapaci per il suo supporto.

La struttura del Centro Recupero di Ficuzza che collabora da tempo con il progetto LIFE ConRaSi (foto E. Sabbioni)

Il progetto LIFE14 NAT/IT/1017 ConRaSi è realizzato nell’ambito del programma LIFE dell’Unione Europea.

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Il progetto LIFE ConRaSI è realizzato nell’ambito del programma LIFE dell’Unione Europea.

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