Sopralluogo all’aquilotto Salvo
Le giovani aquile, nate tra marzo e aprile, nei mesi di giugno e luglio si trovano ancora nel territorio dei genitori durante l’importante fase di apprendimento che permette loro di imparare le tecniche di caccia che metteranno in atto ben presto, durante la loro fase di dispersione, quando saranno completamente autonome e dovranno autosostenersi in qualunque condizione ambientale.
I segnali inviati dai trasmettitori sono monitorati ogni giorno da un team di esperti del progetto, i quali non appena riscontrano anomalie rispetto agli spostamenti medi (ad esempio un individuo fermo per troppo tempo o assenza di trasmissioni), intervengono prontamente sul campo per constatare lo stato di salute delle aquile.
La specie, ed in particolare i giovani, è soggetta a numerosi pericoli, quale ad esempio l’elettrocuzione, motivo per il quale ogni segnale di poca mobilità viene immediatamente affrontato dal team, che procede a sopralluoghi sul campo nell’area delle ultime localizzazioni.
Laura e Salvo hanno, dopo l’involo, iniziato a muoversi tanto all’interno del territorio e probabilmente anche ad effettuare i primi tentativi di caccia, sempre sotto la supervisione dei genitori; ad un certo punto a fine giugno Salvo ha smesso di trasmettere il suo segnale, destando non poche preoccupazioni.
Il Dr. Massimiliano Di Vittorio, coordinatore delle attività di monitoraggio, insieme al Dr. Pascual Lopez Lopez dell’Università di Valencia, hanno coordinato l’intervento sul campo che consiste nel cercare di catturare il segnale del trasmettitore con una particolare strumentazione che consente di localizzare l’esemplare e scaricare i dati sulla sua posizione, la base station.
I tecnici, Stefania Merlino, Salvo Manfrè e Salvo Grenci, dopo una mattina di ricerche hanno finalmente agganciato il segnale in un territorio che si snoda tra corsi d’acqua, estesi campi coltivati, colline, boschetti di Pini ed Eucalipto e pareti di notevoli dimensioni. I dati sono stati quindi elaborati dal Dr, Pascual Lopez e immediatamente riinviati al personale, che, grazie a questo, è riuscito a trovare le prime confortanti tracce di presenza dell’aquilotto, i segni di alimentazione su un giovane Occhione (Burhinus oedicnemus).
Dopo qualche minuti finalmente è arrivato l’entusiasmo e al contempo il sollievo quando finalmente i due fratelli sono visti volteggiare insieme nei pressi della parete: Salvo è vivo e sta bene, queste sono le comunicazioni dei tecnici di fine giornata!
(Testo a cura di Stefania Merlino e Massimiliano Di Vittorio)