La ricerca di Milady
Oggi la tecnologia offre la possibilità di utilizzare apparati sempre più sofisticati per il monitoraggio della fauna selvatica. Ciò permette di conoscere a fondo alcuni aspetti dell’ecologia, e quindi della vita, di specie difficilmente studiabili.
In particolare, la telemetria satellitare consente di seguire quotidianamente gli spostamenti di specie molto mobili e elusive, come i grandi uccelli rapaci.
Nell’ambito del progetto LIFE ConRaSi attivo in Sicilia dal 2015, sono state equipaggiate con apparati GSM/GPS 28 giovani Aquile di Bonelli. Queste apparecchiature permettono di acquisire la localizzazione degli esemplari marcati ogni 5 minuti, e quindi di conoscerne gli spostamenti in modo molto dettagliato. Le informazioni raccolte consentono ai ricercatori del progetto di approfondire la conoscenza della specie e di acquisire strumenti preziosi per la conservazione.
Tuttavia, la tecnologia non è mai infallibile e a volte i trasmettitori possono avere dei malfunzionamenti. L’Aquila Milady è stata marcata in un nido della provincia di Agrigento a maggio 2019. Quando era ancora al nido, l’aquilotto è stato sorvegliato costantemente oltre che dai tecnici di progetto, anche dai volontari del Gruppo Tutela Rapaci che lavorano a stretto contatto con il Life ConRaSi. A fine maggio finalmente la giovane Aquila di Bonelli si è involata e i suoi spostamenti sono stati costantemente monitorati dai tecnici grazie ai dati inviati quotidianamente dal GPS di cui è munita.
Recentemente il trasmettitore sembra aver avuto dei malfunzionamenti e per diverse settimane non ha inviato dati, facendo temere per la sorte dell’esemplare. In caso di mancato invio dei dati il protocollo prevede che il team si attivi per svolgere specifiche ricerche sul campo. Dopo diverse settimane di silenzio, finalmente il trasmettitore ha inviato una mail contenente una localizzazione.
Recatasi nell’area indicata, la Dottoressa Stefania Merlino, uno dei tecnici del progetto, è riuscita a localizzare l’esemplare. Con l’ausilio della base station (un’apparecchiatura che dialoga direttamente con il trasmettitore satellitare) Stefania è riuscita ad effettuare il download di tutti gli spostamenti di Milady. I dati hanno confermato il buono stato di salute della giovane aquila che, in venti giorni, era stata capace di perlustrare metà isola (!).
Dunque si è trattato solo di un problema tecnico. Ogni lieto fine è motivo di orgoglio per i ricercatori impegnati nella protezione di questa specie in Sicilia. Nonostante qualche deplorevole atto di bracconaggio, la specie sembra si stia riprendendo ma è necessario non abbassare la guardia e continuare il lavoro di ricerca e sorveglianza.